Enogastronomia

Le osmize oggi

Gli osmizzeri di Trieste e dell'altopiano del Carso si commuovono a volte parlando della propria struttura, della propria osmiza, e ricordando come in passato, in famiglia, alcuni membri fossero stati decisamente contrari alla consuetudine in quanto rifiutavano confusione e sconosciuti che in un certo senso potevano violare l'intimità domestica. Oggi c'è grande ammirazione per chi ha saputo guardare avanti e imporsi curando personalmente ogni aspetto della propria attività, dai campi agli animali rigorosamente nutriti in modo "biologico". Ci sono osmize dove tutta la famiglia si prodiga per la buona riuscita dell'attività. Molte portano il cognome del "capofamiglia" e con questo vengono conosciute ed apprezzate.

Il vino costituisce per un gestore un vanto e viene utilizzato anche con le pesche; in bottiglia troviamo spesso il Carso Terrano DOC, la Malvasia, il Carso Vitovska DOC e il Refosco. Dando un'occhiata alla nuova ondata di giovani che si affacciano nel panorama delle osmize, ecco che si fanno largo le conduzioni "giovanili" e alla "moda"; immancabili in questa ottica gli aperitivi a base di melissa, sambuco o menta.

Alcune osmizetriestine e del Carso ospitano mostre di oggetti artigianali. Diversi casolari sono autentici "gioielli" per gli avventori e poiché anche l'occhio vuole la sua parte, alcune strutture offrono un panorama incantevole e con vista sul mare; perciò oltre a deliziare il palato si tenta di "sedurre" gli avventori con il delizioso contesto naturale. Non c'è che da complimentarsi con tutti loro, ed appare pertanto così ovvio e naturale "andar per frasca".


Nella foto: piatto di alici fritte con radicchio e limone. Ricetta tipica triestina.

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