Storia

Trieste e la Sua meravigliosa Piazza Unità D'Italia

Uno degli emblemi principali di Trieste, una vera e propria perla della Città che conserva ancora oggi il fascino immutato del passato ed è, ad oggi, la Piazza più estesa D'Europa ad affacciarsi sul mare

Trieste è città particolare: grande, come può esserlo un Capoluogo, quale è sempre stata, ma "piccola” dal momento, che si può girare anche a piedi per i punti salienti. 

Si possono anche prendere i bus turistici ma il fascino di attraversare la storia per strade, sempre grandi ed "imperiali”, è davvero unico. Già a piedi si può godere del panorama, che è unico davvero. Da una parte si scorge la sottile striscia degli arenili veneti e friulani, con tanto di lagune; dall’altra, la rudezza della costa dalmata che diventa frastagliata, bella, assolutamente non banale e per questo tanto amata. Ma è la città a dare il meglio di sé e qualunque tour "sulle proprie gambe" non può che partire dalla Piazza Unità d’Italia, perché già da lì si può ammirare l’intima essenza di una città importante, che ha fatto palpitare i cuori dell’intera Italia: d’altra parte, è la Piazza più grande d’Europa per estensione con un lato perso direttamente sul mare. Il nome lo si deve all'annessione di Trieste all'Italia.

In Piazza Unità D'Italia fa anche bella mostra di sé la Borsa Valori, perché a Trieste si "battevano” molti prodotti che arrivavano da Oltremare, come il caffè, eccellenza che anche oggi le è riconosciuta. Non fa specie ai triestini avere delle similitudini con la concorrente Venezia, che per secoli l’ha dominata, ma che nell’ultimo secolo di dominio asburgico ha visto i poteri economici e politici invertirsi, quando Trieste è divenuta il vero punto di riferimento commerciale ed industriale dell’Alto Adriatico.

E così non ci si può esimere dal visitare il Canal Grande, dove arrivava il sale che era destinato a Vienna ed al suo Impero, attraverso le Alpi. Niente più trasformazione dell’oro bianco, poi, ma residenze di lusso, per un rione che fa della bellezza il suo "must", che finisce inevitabilmente davanti alla statua James Joyce, uno che Trieste l’ha amata davvero. Ma lì aleggia, e non poco, anche il fascino di Maria Teresa imperatrice d’Asburgo che spinse per il risanamento del Quartiere, lasciando la sua mano di sovrana riformatrice e per questo ancora benvoluta dai triestini.


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