Arte, cultura e tradizioni

La Val Rosandra crocevia di commercio e comunicazione

La Riserva Naturale della Val Rosandra, altopiano del Carso, è molto importante perché la valle stessa è stata utilizzata da sempre per i traffici commerciali. Assunse in epoche antiche, con la venuta dei Romani, la funzione di più diretta e agevole via di comunicazione tra l'entroterra e il mare. Alcuni resti di posizioni militarmente strategiche sui più alti crinali indicano inequivocabilmente e confermano che i Romani conoscessero come le proprie tasche la Valle. Durante il Medioevo fu fondamentale per gli scambi economici di Trieste, visto che il porto e la via del mare erano "sotto scacco" a causa del blocco imposto dalla Serenissima, la Repubblica Veneta.

Pertanto tutta la Riserva è di rilevanza anche per le sue caratteristiche di interesse storico (vedasi i resti dell'acquedotto romano vitale per la Trieste dell'epoca) ma anche di interesse archeologico e paleontologico con la Caverna degli Orsi risalente all'epoca preistorica e i castellieri di Monte San Michele e del Monte Carso dove sono ancora oggi visibili i resti del muro di cinta.

La Riserva della Val Rosandra "ospita" anche elementi di interesse "sociale" con la presenza dei due mulini caratteristici all'inizio della valle e nel borgo storico di Bottazzo, con i centri giovanili e con i centri culturali disseminati tra le varie frazioni del comune. Dal punto di vista artistico-religioso, l'interesse può essere rappresentato dalla chiesetta di Santa Maria in Siaris risalente al XVI secolo con il suo affascinante, antico, sentiero di accesso.


Nella foto: Val Rosandra e torrente Rosandra, Altopiano del Carso, Trieste.

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